Chi siamo
ALMAVITA nasce per prendersi cura della vostra salute!
Siamo un gruppo di medici, biologi, personale sanitario ed amministrativo, per anni ci siamo occupati di prevenzione, diagnostica e divulgazione scientifica sostenendo i progetti proposti dal Centro Studi Microcitemie di Roma. Abbiamo inoltre competenze specialistiche in ambito ematologico, genetico, nutrizionale e nelle medicine naturali.
Il 31 Luglio 2015 lo storico “Centro Studi Microcitemie”, fondato da Silvestroni e Bianco nel 1954, che da sempre ha rappresentato l’eccellenza nel campo della diagnostica e della prevenzione delle Patologie Emoglobiniche, è stato chiuso per il mancato finanziamento da parte della Regione Lazio, per scelte legate al Piano di rientro.
Roma, il Lazio e l’Intera Italia centrale hanno perso il riferimento più autorevole in questo delicato settore delle malattie rare, che, con i sui 50000 accessi per anno, assicurava le necessarie attività di screening di popolazione e la diagnostica di alta specializzazione per l’intera rete dei Servizi Sanitari territoriali.
La Cooperativa Sociale ALMAVITA costituita nel 2016 da alcuni degli ex dipendenti del Centro intende riprendere i programmi di screening, le attività di prevenzione e restituire alla popolazione i servizi di diagnosi e cura delle microcitemie e delle patologie emoglobiniche.
Il nostro progetto prevede il recupero dell’esperienza del Centro di Microcitemie di Roma, eccellenza sanitaria internazionale nell’ambito di talassemie, emoglobinopatie ed anemie rare.
La microcitemia può essere diagnosticata attraverso indagini ematochimiche: la visione di insieme di queste analisi, lo studio familiare e l’eventuale studio del DNA, permettono una mirata consulenza diagnostica. Sebbene sia possibile eseguire gli esami ematologici in molti laboratori generali, la diagnosi resta quindi appannaggio di pochi centri clinici specialistici e di riferimento.
Stiamo elaborando nuove iniziative. Continuate a seguirci sul portale e attraverso i social network!
…una storia che parte da lontano
II Centro di Studi della Microcitemia di Roma è stato istituito già nel 1954, dal Prof. Ezio Silvestroni, per assicurare l’assistenza sanitaria ai malati di anemia mediterranea, promuovere studi e ricerche su questa grave malattia e realizzarne la prevenzione: ciò avveniva in un’epoca il cui problema delle microcitemie, descritte per la prima volta da Silvestroni e Bianco nel 1943, era ancora completamente sconosciuto alla popolazione, ai medici, alle Autorità Sanitarie. Il Centro era gestito dall’Associazione Nazionale per la lotta contro le Microcitemie in Italia.
Il Centro con sede in Roma disponeva di un ampio servizio ambulatoriale, di una serie di laboratori di analisi (ematologia, chimica clinica, globinosintesi in vitro, biologia molecolare) corredati delle più moderne apparecchiature scientifiche, che consentono di approfondire le indagini fino ad una diagnosi definitiva, di locali di reception, amministrazione, rappresentanza e di una piccola biblioteca. Si avvaleva dell’opera di qualificati dipendenti (medici, biologi, tecnici) e della preziosa collaborazione di specialisti in ematologia, cardiologia, endocrinologia, ortopedia, oculistica, ecc.
Il Centro di Studi della Microcitemia di Roma era una importante struttura medico-sociale e Centro di eccellenza nel Lazio per tutti i problemi delle talassemie ed emoglobinopatie che offriva gratuitamente le sue prestazioni a tutti i cittadini.
Sin dall’inizio della sua attività l’Associazione si è posta come finalità prioritaria la prevenzione dell’anemia mediterranea. Questo obiettivo fu fissato nei lontani anni ’70 quando iniziò il paziente lavoro di identificazione dei portatori sani. La corretta diagnosi del microcitemico è alla base di qualunque intervento sia esso puramente informativo o preventivo.
I pazienti affetti da patologie di varia gravità nell’ambito delle emoglobinopatie che si rivolgevano costantemente all’organizzazione, sono pazienti che necessitano di un punto di riferimento affidabile, efficiente e con capacità di coordinamento tra varie strutture esistenti sul territorio.
I migliori indicatori che possiamo considerare per monitorare i riscontri ottenuti dall’attività sono i numeri degli interventi.
Già dal 1993 non nascono più bambini affetti da anemia mediterranea da coppie a rischio laziali non consapevoli. Da allora risultano essere nati solamente 10 bambini affetti da anemia mediterranea da coppie informate e consapevoli che hanno preferito non adottare la diagnosi prenatale quale modalità preventiva.
L’importanza dell’aspetto etico, che investe la consapevolezza fornita alle coppie, non può essere standardizzabile né quantizzabile in tabelle e non può essere calcolata come indicatore idoneo a valutare i risultati ottenuti. Però se facciamo riferimento al numero di malati che nascevano nel Lazio prima degli interventi preventivi (oscillavano tra i 10 e i 15 nuovi malati/anno) ci sembra che il risultato raggiunto con l’applicazione di un piano di prevenzione prospettiva abbia un notevole significato e uno specifico valore in termini di efficacia.
Particolare importanza era dedicata allo screening per microcitemia degli studenti iscritti alla classe 3a delle scuole secondarie di 1° grado iniziato nel 1975. Questa iniziativa aveva come scopo primario l’identificazione e l’informazione dei microcitemici, ma in contemporanea si è dimostrata un’ottima fonte d’informazione indiretta sia per l’utenza sia per i medici ai quali le famiglie si rivolgevano per informazioni varie.
Pubblicazioni scientifiche
2017
Cappabianca,A. Colosimo, A. Sabatucci, E. Dainese, P. Di Biagio, R. Piscitelli, O. Sarra, D. Zei, A. Amato. A Clinical Update of the Hb Siirt [β27(B9)Ala→Gly; HBB: c.83C>G] Hemoglobin Variant. Hemoglobin. 2017 Jan;41(1):53-55.
2015
Amato, O. Sarra, D. Zei, B. Sidorini, D. Gianni, L. Masi, R. Piscitelli. Effetti in vivo del trattamento con antiossidanti in soggetti affetti da patologie croniche degenerative mediante lamisura dei sistemi enzimatici ossido-riduttivi eritrocitari. Piante medicinali 2015; 14(1)
2014
Giordano PC, Binda NBD, Amato A, Bakker E, Harteveld CL. Providing appropriate genetic information to healthy multi-ethnic carriers of hemoglobinopathy in The Netherlands. Thalassemia Reports 2014; volume 4:1822
Lucarelli G, Isgrò A, Sodani P, Marziali M, Gaziev J, Paciaroni K, Gallucci C, Cardarelli L, Ribersani M, Alfieri C, De Angelis G, Armiento D, Andreani M,Testi M, Amato A, Akinyanju OO, Wakama TT. Hematopoietic SCT for the Black African and non-Black African variants of sickle cell anemia. Bone Marrow Transplant. 2014 Nov;49(11):1376-81. doi: 10.1038/bmt.2014.167. Epub 2014 Jul 28.
Amato A. Comment to the article “prevention of β thalassemia in northern Israel – a cost-benefit analysis” by Koren et Al. Mediterr J Hematol Infect Dis. 2014 Mar 9;6(1):e2014021. doi: 10.4084/MJHID.2014.021. eCollection 2014.
Amato A, Cappabianca MP, Lerone M, Colosimo A, Grisanti P, Ponzini D, Di Biagio P, Perri M, Gianni D, Rinaldi S, Piscitelli R. Carrier screening for inherited haemoglobin disorders among secondary school students and young adults in Latium, Italy. J Community Genet (2014) 5:265–268. DOI 10.1007/s12687-013-0171-z.
Amato A, Grisanti P, Mastropietro F, Lerone M, Cappabianca MP, Ponzini D, Piscitelli R. Epidemiology and screening of sickle cell anemia in the Mediterranean area and in developing countries. Igiene e Sanità Pubblica 2014; 70: 41-52.